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Questo nuovo capo non mi piace !

07 Set

articolo scritto per la rivista HT Human Training, Milano

 

Iniziare una nuova attività quale responsabile di un settore o di una ditta e avere l’impressione di non essere accettato dai propri collaboratori è una delle sensazioni tra le più sgradevoli, oltre ad essere un grosso impedimento al raggiungimento di obiettivi e quindi del successo personale. Spesso le ragioni risiedono in un approccio della nuova situazione senza la dovuta esperienza e soprattutto senza una pianificazione specifica. Numerose sono i suggerimenti e spesso risultano difficilmente applicabili. Sulla rivista francese Management si presentano i suggerimenti di uno dei più importanti studi di consulenza nell’ambito della gestione di risorse umane, Pilotis, nella figura del direttore generale Sig Philippe Tramond. Evitare assolutamente l’approccio di chi vuole essere amico di tutti o di chi rifiuta di ascoltare dando direttive con stile autoritario; Serve solo a impedire la comunicazione. Dal primo giorno si consiglia di organizzare degli appuntamenti singoli coi collaboratori dove il nuovo responsabile dovrà porre delle domande inerenti ai processi lavorativi e ascoltando eventuali suggerimenti per il miglioramento degli stessi. Assicurare quindi di non voler rivoluzionare il tutto ma di voler attuare dei miglioramenti  in sintonia con i suggerimenti raccolti. Nel corso di questi incontri potrete anche capire quale stile si addice meglio allo staff. Approfittare anche per identificare due o tre punti che il vostro predecessore non è riuscito a risolvere, punti sui quali vi chinerete al più presto per dimostrare la vostra efficienza. Entro un mese fare una riunione di una giornata con i quadri della ditta dove poter chiedere apertamente, ora che vi siete conosciuti un po’ di più, cosa si aspettano da voi. Notate quelli che vengono ritenuti dei punti importanti, sarete giudicati nei mesi che seguono soprattutto su quei punti ! Nel corso della riunione potete “iniziare a fare il capo” cioè dare degli obiettivi specifici e misurabili ai vostri collaboratori. Nelle settimane che seguono attendetevi ad un “effetto nebbia”; ci saranno sicuramente dei collaboratori che tenteranno di screditarvi senza degli argomenti chiari (da qui la definizione “effetto nebbia”). Non sprecate energie nel tentare di affrontare questi soggetti ma concentratevi in quelli che avete identificato come degli alleati, ci penseranno loro ad appoggiarvi nelle discussioni tra collaboratori.  Solo a questo punto, nel caso abbiate la possibilità, confrontatevi col vostro predecessore cercando conferme sui problemi e punti forti che avete identificato. Nei mesi seguenti cercare di mantenere il ritmo di riunioni e verifiche abbastanza frequenti; Ogni due settimane riunire i quadri e cercare di operare con lo stile che ritenere più idoneo e osservare quei casi che avete identificato come difficili. Nel caso non ci siano dei miglioramenti e avete l’impressione che non ci siano della possibilità future dovrete cercare ancora dei colloqui personali e, nel caso non cambi nulla, licenziare o trasferire altrove. Non vorremmo però ora dare l’idea che ogni manager sia perfetto per qualsiasi situazione, ci sono in effetti delle situazioni dove non sarà possibile trovare un’intesa con l’organizzazione e quindi toccherà a voi trovare delle soluzione alternative. Ma da tutte le esperienza potremmo trarre insegnamenti e  Tramond termina con un pensiero che ritengo sia importante: i successi contano doppio, le sconfitte solo metà.I

 
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Pubblicato da su 7 settembre 2011 in Uncategorized

 

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