Ben il 46% dei consumatori globali è disposto a pagare di più per prodotti e servizi di aziende che hanno sviluppato programmi di responsabilità sociale.
In tutto il mondo, le aziende stanno investendo sempre più risorse nel cause-related marketing. La necessità di investire in cause sociali è importante per un brand e gli offre l’opportunità di definire eticamente i propri valori identitari nella mente del consumatore.
Ma in un periodo come quello attuale in cui le marche entrano sempre di più a far parte del patrimonio identitario delle persone, anche la scelta della causa sociale da supportare deve essere effettuata in maniera attenta per poter “risuonare” al meglio con il proprio pubblico.
Nel suo ultimo report, Nielsen delinea il profilo ideale del consumatore socialmente responsabile, fornendo suggerimenti utili ai marketer che vogliono intraprendere campagne sociali.
L’Indagine globale svolta da Nielsen con 28.000 interviste in 56 paesi, tra cui l’Italia, mostra che il 46% dei consumatori globali è disposto a pagare un premium price per l’acquisto di prodotti di aziende che hanno implementato programmi di cause related marketing.
L’indagine Nielsen ha quindi dimostrato la capacità, da parte di alcuni consumatori (definiti socialmente responsabili), di riconoscere un effettivo valore aggiunto alle aziende che intraprendono una campagna di marketing sociale. Valore aggiunto che si estende non solo all’acquisto di beni e servizi ma anche ad altre questioni come ad esempio il desiderio di lavorare per queste società (62%).
Secondo l’indagine Nielsen i consumatori socialmente responsabili tendono ad essere i più giovani: il 63% sono sotto i 40 anni.
Ci sono anche importanti differenze geografiche nella coscienza sociale dei consumatori: in America Latina, Medio Oriente, Africa e Asia, si dimostrano più sensibili al supporto di cause sociali mostrando una più ampia disponibilità a pagare un premium price rispetto ai consumatori nord americani ed europei