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un piccolo ma importante atto “magico” !

15 Giu

Veronique Dubois su PME Magazine rivolge uno sguardo su di un aspetto che nelle aziende viene spesso sottovalutato, ringraziare. Da piccoli tutti noi abbiamo sentito spesso la frase “cosa si dice ? si dice grazie !” Dopo essere stati confrontati con questi rimproveri per tutta la prima fase della nostra vita, si potrebbe pensare che da adulti il ringraziare sia più semplice, la realtà è tutt’altra. Carolina, sulla cinquantina, gerente di un agenzia immobiliare, analizza con estrema lucidità il comportamento del suo capo “ ringrazia solo quando ha bisogno di qualche cosa ! e non se ne rende conto. Oramai siamo abituati al fatto che ringraziamento e richiesta di un ulteriore lavoro siano indivisibili, quasi come essere in un supermercato dove ci sono le azioni prendi uno ottieni due”. Ma non pensiamo che siano solo i direttori a dover essere rimproverati, anche tra colleghi l’abitudine di ringraziare sembra essere una rarità.  Ma perché deve essere così difficile ringraziare ? fierezza ? indifferenza ? forse un po’ di tutto ciò ma forse anche perché ringraziare è diventata una rarità in questa nostra società. “il nostro capo è espansivo e cordiale quanto un uomo delle caverne” ci dice Catherine, responsabile dell’ufficio marketing di una grande banca svizzera. Poi ci sono i casi che pensano che per ovviare a questa situazione passano direttamente all’esagerazione. Un caso di un nuovo dipendente che chiede ad una collega di aiutarlo e, alla fine del compito, inizia a ringraziare con una lunga mail che analizza tutto quanto la collega ha fatto per lui e ad analizzare gli  aspetti positivi del risultato. Esagerazioni che non portano a creare un rapporto di collaborazione professionale normale. Spesso i manager pensano che i collaboratori non vadano ringraziati in quanto, in fondo, sono pagati per eseguire i compiti svolti. Non fanno altro che ignorare le leggi di convivenza tra esseri umani. Per Michel, analista in una banca, l’assenza sistematica di ringraziamenti frena o addirittura impedisce  la creazione di un team. “Ringraziare è dimostrare all’altro  che non è solo, che quello che fa viene preso in considerazione e che si collabora assieme al successo dell’impresa”. Senza ringraziare si instaura l’idea di fare il minimo possibile per guadagnarsi il salario e appena si trova la possibilità di cambiare datore di lavoro, lo si fa con piacere. Ma allora come bisogna comportarsi ? semplicemente adottando la legge del buonsenso.  Ringraziare non è da considerare uno strumento di gestione manageriale che permetta di ottenere dei risultati migliori dai collaboratori ma la base della convivenza basata sul rispetto e sulla reciproca collaborazione. Laura, direttrice di una boutique ci dice “ per arrivare al mio posto di responsabilità attuale non ho seguito molti corsi di management ma ho preso i lati buoni dai miei precedenti direttori e soprattutto ho percepito come, quando mi ringraziavano per dei lavori ben svolti, era un grande stimolo per la mia motivazione”. Giornalmente prendersi due minuti per vivere dei momenti di gioia coi collaboratori, sorridere, ringraziare, telefonare o inviare una piccola mail di ringraziamento. Un ultimo consiglio, se sentite di ringraziare qualcuno, non rimandate ma fatelo subito, dei ringraziamenti in ritardo perdono quell’effetto magico ! 

 
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Pubblicato da su 15 giugno 2012 in Uncategorized

 

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