Riprendo da Marketingjournal questo articolo che deve far riflettere chi lavora nel marketing !
L’utilizzo dei social media è cresciuto in modo esponenziale. Una persona su sette nel mondo possiede un profilo su Facebook e quasi quattro utenti su cinque visita attivamente social network e blog. Nel frattempo, gli inserzionisti iniziano ad avvicinarsi a questo mezzo, ma con cautela. Le aziende sono alla ricerca di modi per aumentare nei loro bilanci pubblicitari per questi canali, frenati dalla messa in discussione del ROI, non sempre certo e fumoso.
Un recente studio condotto da Vizu, una società Nielsen, tra i consumatori USA, ha rivelato che l’89% degli inserzionisti intervistati utilizzato strumenti sociali gratuiti, mentre per il 75% è impegnato con pubblicità a pagamento nelle reti sociali.
social-mediaFino ad ora, la maggior parte gli inserzionisti (70%) ha dichiarato di aver speso meno del 10% del proprio suo budget pubblicitario in promozioni on-line nel social networking nel 2012, ma questo aumenterà presto. Il 64% degli inserzionisti ha detto che prevede di aumentare il bilancio nel 2013, anche se per la maggior parte sarà solo tra l’1% e il 10%. Il 23% degli intervistati ha dichiarato che allocherà maggiore budget pubblicitario sul display advertising e il 10% su altri canali online, come rich media e video. Il 41% ha detto che le reti sociali hanno bisogno del loro budget, credendo su queste piattaforme.
Per gli inserzionisti, la pubblicità a pagamento nelle reti sociali è sempre più intesa e integrata. Il 66% ha detto di sfruttare la pubblicità sui social network in combinazione con altre campagne pubblicitarie online e il 51%, con campagne pubblicitarie offline. Solo il 5% degli inserzionisti ha deciso di non utilizzare strategie nelle reti sociali in collaborazione con altre tecniche.
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La maggior parte degli inserzionisti hanno convogliato i loro sforzi sul display advertising nei social network (83%), seguiti da video online (46%) e piattaforme mobile (40%). L’obiettivo principale nel 45% degli inserzionisti intervistati è l’attività di branding correlata, seguita da azioni di risposta diretta (16%).
Il calcolo del ROI nei social network è ancora una questione complicata per gli inserzionisti, credo che sia soprattutto questo il motivo che molti sono trattenuti e guardino con diffidenza tali pratiche pubblicitarie, destinando a questo mezzo una percentuale di budget pubblicitario minore in modo da non rischiare. Un mercato decisamente in crescita ma servono ancora certezze su quale rendita possa portare e come muoversi in modo da non vanificare lo sforzo economico, le agenzie dovrebbero sforzarsi di rassicurare i clienti con dati e risultati all’altezza delle aspettative, nell’incertezza le aziende ci andranno, come è giusto, con i piedi di piombo.