“Vi chiamo direttamente dalla preistoria” – Ha esordito così ieri Dario Franceschini, nuovo Ministro dei Beni e attività culturali e turismo, in diretta streaming con il Travelnext di Trento, di fronte a una platea di esperti del turismo e dell’ospitalità. Un’apertura ironica quanto amara, perché quando si parla di Turismo digitale in Italia non possiamo che pensare a un’arretratezza quasi preistorica.
È per scavalcare in poco tempo questa arretratezza che Franceschini ha firmato live dal suo ufficio di Roma il decreto che istituisce la nascita del nuovo “Laboratorio per il Turismo Digitale” (TDLAB), un nuovo organo preposto alla definizione a alla attualizzazione di una strategia digitale per il turismo italiano.
Forse un gesto un po’ plateale, ma di sicuro apprezzabile, fosse anche per il solo fatto di aver per la prima volta in assoluto identificato con chiarezza che c’è la necessità urgente di intervenire non tanto sul turismo nella sua più classica accezione, ma sul turismo online, per recuperare i punti persi rispetti agli altri Paesi Europei e non.
“Sul settore della digitalizzazione turismo siamo davvero drammaticamente indietro, direi alla preistoria digitale, e quindi c’è tanto da recuperare. Vedendo poi le classifiche, che mi hanno fatto vedere per deprimermi ulteriormente, siamo al 26° posto in quanto a competitività del settore turistico e al 101° posto per l’uso dell’ICT. È un paradosso per un Paese che dovrebbe investire nella cultura, la storia, la bellezza, il turismo, non soltanto per esigenze di tutela, ma anche perché possono essere un enorme motore di crescita”.
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