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Pubblicità su Instagram, ora possibile ! come ?

31 Gen

La piattaforma per gli inserzionisti è la stessa già utilizzata per Facebook, con cui si potranno facilmente fare campagne integrate.

Su Instagram la pubblicità è arrivata anche in Italia. Sarà possibile per aziende di diverse dimensioni utilizzare Instagram come piattaforma su cui promuovere le proprie campagne di advertising. Dal 30 settembre poi la piattaforma di advertising e’ stata aperta a tutto il resto del mondo.

Di contro, milioni di persone che ogni giorno pubblicano e vedono foto di amici e brand, troveranno nel proprio feed contenuti sponsorizzati (con indicazione, in alto a destra, “sponsorizzata”) e avranno modo di commentare e interagire con un contenuto “estraneo” fino a questo momento.

Questo il primo interrogativo: che succederà adesso? Come reagiranno? Dando una occhiata ai primi commenti, la forte esposizione di un contenuto sponsorizzato si espone a trolling, ma questo è normale quando c’è una novità di questo tipo.

La possibilità di sponsorizzare (e quindi distribuire in maniera più potente) i propri contenuti non è una prerogativa solo delle grandi aziende, ma anche delle medie e piccole: l’obiettivo è quindi quello di incassare il più possibile da un lato, ma anche di rendere normale trovare contenuti sponsorizzati dentro il feed.

Le campagne su Instagram si attivano e gestiscono attraverso gli strumenti di advertising di Facebook, come l’Ads manager, il Power editor e le API: questo permetterà livelli diversi di azione, ma garantisce un accesso unico, in un ambiente familiare a chi già fa adv su Facebook. Non è prevista una spesa minima: non c’è neanche su Facebook, ma non vuol dire che si potrà andare sempre a ribasso, anzi. Questo lo sa benissimo chi fa già pubblicità su Facebook.

Tre sono gli obiettivi, in questa prima fase: visualizzazione di video, visite al sito web, installazione di Mobile App. Oltre al bottone “Scopri di più”, infatti, saranno presenti almeno altre due call to action: “Installa ora” e “Compra adesso”, per permettere istallazioni di app e per spingere all’acquisto di prodotti o servizi.

da Marketingjournal.com

 
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Pubblicato da su 31 gennaio 2016 in Uncategorized

 

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