da Comscore:
TripAdvisor ha annunciato oggi i risultati dello studio Path to Purchase condotta da ComScore che fornisce un’analisi approfondita di come i consumatori ricercano e prenotano i loro viaggi online e l’impatto che i contenuti di TripAdvisor hanno su queste decisioni. Lo studio, condotto da comScore in 12 mercati di viaggio nel mondo e che analizza l’attività di più di 325 siti di transazioni online, mostra che TripAdvisor ha raggiunto il 60% di tutti i viaggiatori (e il 77% dei viaggiatori italiani) che hanno cercato e infine prenotato viaggi online nel primo e secondo trimestre 2017 in 12 principali mercati turistici nel mondo.
“I risultati dello studio Path to Purchase mostrano che in media i viaggiatori ricercano i loro viaggi per un mese o più e che, durante questo periodo, l’influenza di TripAdvisor sulle decisioni di prenotazione di hotel e voli dei consumatori è fortissima” ha commentato Martin Verdon-Roe, vice president of product & marketing, hotels. “Questo dà ai business di viaggio una finestra temporale importante di opportunità per coinvolgere i viaggiatori su TripAdvisor in una fase di alta influenzabilità, specialmente attraverso i nostri prodotti adv, metasearch e Business Advantage”.
TripAdvisor, il sito numero 1 pre-acquisto
Lo studio ha determinato che TripAdvisor è il sito e la app più visitato nel mondo dai consumatori prima di prenotare nei principali mercati turistici inclusi nello studio. Ogni mese centinaia di milioni di viaggiatori vanno su TripAdvisor per leggere le recensioni, controllare le foto e comparare i prezzi per essere certi di prenotare la vacanza giusta per loro. Dopo TripAdvisor, i siti più visitati prima della transazione sono Booking.com, Trivago, Hotels.com ed Expedia.
Lo studio inoltre mostra che l’influenza indiscussa di TripAdvisor sulle decisioni di acquisto di viaggi dei consumatori è trasversale, a prescindere dalla prenotazione finale, che avvenga su un sito di hotel, di linea aerea o di agenzie di viaggi online (OTA).
commento personale: quando si iniziava a parlare di automobili c’era chi asseriva che mai si sarebbe potuto sostituire il cavallo come mezzo principale di locomozione. Ora, forse, anche qui ristoratori locali che combattono contro i siti C2C dovrebbero pensare o a vendere l’automobile e ad acquistare un cavallo o a prendere atto della realtà