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Organizzare la propria giornata tra evadere richieste e pianificare, come fare?

26 Nov

Saper gestire i vari compiti di un manager senza perdere d’occhio gli obiettivi sia del proprio ruolo sia gli obiettivi d’impresa è un’arte che si impara. Solitamente la maggioranza dei quadri aziendali utilizzano più della metà del proprio tempo a gestire i lavori del suo team; Gli altri danno priorità al reporting e a gestire dei problemi operativi in collaborazione col loro staff. Il tempo rimanente, soprattutto nelle PMI è insufficiente per fare il vero lavoro che si pretende da un manager, la pianificazione strategica e spesso la colpa di ciò la si attribuisce erroneamente ai collaboratori che non hanno competenze sufficienti per svolgere i compiti operativi. La soluzione la si deve cercare nell’organizzazione e non nelle persone. Necessario un cambio di attitudine nel regolare i rapporti tra manager e staff. La prima regola da mettere in atto è, quando si viene confrontati con un problema, non dare una soluzione ma spronare i collaboratori a trovare da soli la soluzione con frasi incoraggianti tipo “ma hai già risolto una soluzione del genere, provaci ancora sono sicuro che ci riesci !” oppure “affronta questa situazione con le tue competenze e sono certo che troverai la soluzione”. Importante è accertarsi che il vostro collaboratore abbia capito esattamente la situazione, gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti che l’azienda può mettere a disposizione per affrontare con sicurezza questa situazione. Una seconda regola è di aiutare il collaboratore creando un gruppo di lavoro composto da suoi colleghi, anche con più di esperienza, e che assieme trovino la soluzione. Questa strategia permette di motivare colleghi anziani e di far conoscere meglio lo staff tra di loro. Una terza regola è di riunire settimanalmente lo staff e di far esprimere di fronte a tutti le problematiche e le soluzioni le quali possono essere discusse e accettate o migliorate con contributi di colleghi con più esperienza. Quarta regola è di ripartire il lavoro omogeneamente sui collaboratori e non solo su chi lo chiede, spesso carrieristi, il cui obiettivo è più mordi e fuggi che dare delle concrete soluzioni ai colleghi. Quinta regola, non dare la possibilità a colleghi critici di far polemiche. Di fronte ad osservazioni negative l’atteggiamento corretto è di porre delle domande di controllo per verificare se chi critica ha le informazioni di base per poterlo fare, solitamente le critiche sono basate su emozioni e quindi la reazione sarà di smettere di argomentare negativamente e di assumere un atteggiamento scettico ma neutrale. Ultima regola è in fase di delega di un compito assicurarsi che i collaboratori abbiano veramente capito cosa ci aspettiamo da loro e cosa possono aspettarsi da noi. Non aver paura di essere troppo scolastici nel chiedere, specialmente se si tratta di aspetti tecnici, se sia chiaro per tutti ed effettuare delle domande di verifica. L’evento più pericolo è effettuare una delega di un compito e essere capito male, il risultato non potrà che essere diverso dalle aspettative.

Concludiamo quindi con la raccomandazione di ricordarsi i compiti che devono essere svolti da un manager, analizzare, pianificare, delegare e controllare. Se si è oberati da operazioni tattiche non si riuscirà a svolgere il proprio lavoro non solo per problemi di tempo, anche di atteggiamento mentale. Per poter analizzare e pianificare bisogna aver tempo di pensare, attività che necessita di tempo. Inoltre la conoscenza approfondita delle differenti tipologie di deleghe diventa ora imperativo per il successo aziendale.

 
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Pubblicato da su 26 novembre 2020 in Uncategorized

 

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