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consigli dai grandi chef per far risorgere la ristorazione post covid

08 Nov

condivido un articolo interessante dal quale poter avere una indicazione su dove concentrarsi per riposizionare la ristorazione nella fase post covid. Per che pensa che questa esperienza non ha cambiato niente nelle abitudini dei consumatori, forse una attenta lettura farebbe bene !

Ecco quali sono i sette trend emersi dall’analisi delle nuove insegne preferite dai grandi Chef italiani.

1. Green take away: andare al ristorante e tornare a casa con una pianta

Si rafforza una tendenza che unisce il piacere del ristorante a quello dello shopping eco, dai vestiti ecosostenibili alle piante fino alle stoviglie in materiali naturali. Sempre più spesso è possibile recarsi al ristorante e fare allo stesso tempo shopping in corner green irresistibili.

2. Cucina espressa: quando la lentezza è un must

Ogni piatto non è mai uguale, anche a parità di ingredienti e preparazione. Ognuno ha una storia a sé. Si conferma saldamente l’apprezzamento per la “cucina espressa”, che esalta e premia l’importanza dell’attesa. Perché ogni singolo piatto è preparato da zero, ogni ingrediente è scelto in modo maniacale per offrire al cliente un particolare aroma, una specifica sensazione, un abbinamento mai osato in un trend che ormai non riguarda solo i ristoranti con molte stelle.

3. Architetture industrial e look botanico

È dimostrato che gli stimoli visivi influiscono sulla percezione del gusto. Molte delle nuove aperture nominate ai TheFork Restaurants Awards 2021 sembrano saperlo molto bene, mostrando una cura particolare non solo negli arredi ma anche nelle luci e perfino nella musica di sottofondo. Comode sedie in velluto dal gusto retrò sono onnipresenti, spesso in contrasto con architetture dal mood industrial, con mattoni a vista, volte a botte e sempre con il contorno di un’illuminazione delicata, soffusa e calda. Cucina e brigata a vista, infine, sono un must sempre più diffuso e apprezzato, insieme alla grande presenza di piante e punti verdi, sui muri e perfino sui soffitti.

4. Contaminazioni & Contrasti: quando il cibo è un ponte tra le culture

Oriente e Occidente, dolce e acido, cucina etnica tradizionale, proposte creative e cucina italiana con influenze di altri Paesi. E ancora, accostamenti inediti carne/pesce, crostacei/selvaggina in un mix di contaminazione e qualità per offrire esperienze nuove e sorprendenti.

5. Convivialità e ricerca

Conciliare la ricerca con la soddisfazione del commensale, utilizzando magari tecniche di preparazione e conservazione provenienti dall’Oriente o dal Nord Europa. Un fenomeno dalle tante declinazioni ma che tende sempre ad avvicinare tutti all’alta cucina in nome della qualità dell’offerta e della convivialità.

6. Menù ristretti

Di fronte alla sovrabbondanza ed ecletticità di certi menù che vogliono accontentare tutti, si sta affermando anche in queste nuove aperture di pregio la ricerca di una certa essenzialità. Dalla cucina espressa che si traduce in massimo nove piatti al giorno, dall’antipasto al dessert, al solo menù degustazione fornito solo a cena fino allo chef che predilige solo ciò che di fresco trova al mercato del giorno, producendo così una carta di 5 piatti.

7. Attenzione assoluta alle materie prime e all’ecosostenibilità

Non è una novità ma una risposta a una crescente richiesta del mercato e di consumatori sempre più consapevoli alla ricerca di piatti buoni e sani. Acquisisce inoltre crescente importanza e interesse la cucina ecosostenibile attenta agli sprechi.

 
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Pubblicato da su 8 novembre 2021 in Uncategorized

 

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