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Perché porsi la domanda, cosa vuole dire essere su Facebook ? ecco alcune risposte anche se devo dire che per le date dei compleanni é uno strumento comodissimo !

08 Giu

Il più conosciuto dei social network è in continua espansione. Ma nei paesi dove è maggiormente diffuso aumentano anche gli utenti che rimuovono il proprio profilo. Ecco le principali ragioni

900 milioni di utenti, quotazione in borsa a Wall Street e costante espansione in tutti i paesi del mondo. Facebook, l’ultimo grande successo del mondo del web, non accenna ad abbandonare la propria posizione di leader dei social network, anzi, punta dritto alla sfida con Google anche su servizi Internet fino ad ora pressocché inesplorati. Ma le pagine blu di Mark Zuckerberg non sono certo un’isola felice. I disservizi, come ad esempio l’impossibilità di condividere link in bacheca, non si fanno attendere. Ieri, ultimo caso in ordine cronologico, è stato impossibile postare video e articoli per circa cinque ore. E molti iscritti scelgono di rimuovere il proprio profilo perché infastiditi da occhi indiscreti di altri utenti, rischio di furto di dati, gran quantità di banalità pubblicate. Abbiamo sondato le opinioni di blogger italiani e stranieri individuando 12 principali ragioni per le quali tanti utenti del più noto social network decidono di abbandonarlo.

MANCANZA DI VISIBILITA’ – Gli utenti che scappano a volte sono infastiditi per il fatto che i propri contenuti si perdono in una giungla di link, post e condivisioni di tutt’altro argomento:
Le cose interessanti, che pur si leggono e si scrivono su Facebook, si perdono in mezzo ad un oceano fatto di decine di frivolezze

IL FURTO DI INFORMAZIONI – Alcuni temono che i propri dati vengano rubati dai gestori del sito o da altre autorità:
Mi inquieta un pochino sapere che il signor Facebook possa servirsi dell’enorme mole di informazioni personali di cui è in possesso: sa chi conosco, sa con chi scambio messaggi, quali siano i miei interessi.

I DIRITTI – Ci sono persone che non sono disposte a rendere pubbliche gratuitamente informazioni personali:
Se un’azienda di rilevazione statistica vuole i miei dati per venderli ai suoi clienti, dovrebbe pagarmi.

LO SPIONAGGIO DI MASSA E LA PRIVACY – Parecchi iscritti non sopportano che altri utenti si mettano con insistenza a caccia di foto e video:
Facebook rasforma le persone in spie. Tutti a spiare colleghi, amanti, amici di amici ed ex-morosi.

E’ emblematico il caso di Tyson Balcomb, uno studente americano che ha raccontato di aver eliminato il suo profilo da Facebook subito dopo aver scoperto, in ascensore, che conosceva praticamente tutto della donna che aveva di fronte, anche se con lei non aveva mai scambiato una parola.

LA BANALITA’ – Si fugge da Facebook anche per la gran quantita di contenuti inutili:
Anche i soggetti più intelligenti qui paiono trasformarsi in un informe massa di cretini, tutti frasette e commentini.

LA BANALIZZAZIONE – Molti non sopportano il rischio che cause e dibattiti seri si trasformino in un fanciullesco gioco di clic:
Le proprie convinzioni, anche le più nobili, qui si riducono a miserevoli spot di noi stessi.

PROMOZIONE ZERO – Social network come Facebook fanno fatica a connetterci con chi non conosciamo. La promozione di idee e prodotti ad una platea ampia può essere più efficace con altre piattaforme:
Facebook solo raramente mette in contatto con nuove persone.

LA DISTRAZIONE E LA NON-INFORMAZIONE – C’è chi ha la sensazione che il social di Zuckerberg, invece che fornisci nuove informazioni in realtà si limiti a riportare ed amplificare quanto viene diffuso dai media tradizionali:
Si è instaurato un meccanismo per il quale il flusso di notizie creato da facebook assomiglia sempre più al flusso di notizie delle televisioni, ed addirittura ancora più veloce, perché fagocita più in fretta le notizie e tornando a distrarci invece che informarci.

Ancora:
Internet è piena di distrazioni e non ho bisogno di un’altra fonte di distrazione.

I MOTIVI PERSONALI – A spingere all’abbandono di Facebook ci sono poi le ragioni intime che isolano da ogni ragionamento razionale, scientifico, sociologico:
Questo ‘strumento’ di comunicazione è legato nel mio immaginario ad una parte della mia vita da cui vorrei slegarmi e di cui vorrei dimenticare quanto più possibile ed in fretta… è diventato suo malgrado un simbolo… di discordia.

IL TEMPO SPRECATO – Alcuni utenti scappano perché vedono nella rimozione del proprio account l’unico modo per non restare più incollati al monitor del pc:
Ormai è una malattia, la gente ci passa le giornate, dai 15enni ai 70enni… ma che cavolo! Pure in ufficio ci passano le giornate davanti, vorrei sapere proprio chi li paga questi ruba stipendi.

Anche l’Huffington post ha parlato del tempo sprecato su Facebook. A chiare lettere, in un post che espone le conseguenze dell’abbandono del social network:
Avrete più tempo libero.

LA NOIA – Qualcun altro lamenta pure la monotonia di miliardi di pagine quasi identiche:
Ha un’interfaccia minimalista e anche un po’ anonima che rende tutti i profili troppo simili.

IL NARCISISMO E L’EDONISMO – Piuttosto che aprirci agli altri, ed essere, davvero “social” Facebook rischia di chiuderci in noi stessi:
I social network possono essere certamente utili per rendere possibile un’interlocuzione fra il singolo e la società, ma ho l’impressione che siano diventati (forse lo sono sempre stati) dei luoghi dove lo scambio di idee troppo spesso diventa semplice ostentazione narcisistica, e dove quelle idee le esprimiamo con una compulsività tale da risultare null’altro che l’espressione di impulsi sociali dettati da un individualismo egotistico virulento, di cui mi voglio al più presto liberare. (…)

In una società aperta, i social network diventano l’estensione di un edonismo tutto interno ai meccanismi più profondi della società dei consumi. Invece di unire, dividono: invece di farci incontrare, ci chiudono nella privatezza dei nostri avatar

 
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Pubblicato da su 8 giugno 2012 in Uncategorized

 

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